giovedì 13 agosto 2009

Per Lei

E se tu la leggessi prima di andare via, prima di quel viaggio che mi riempie di sabbia e rabbia.
Quel viaggio che mi toglie il respiro, lasciandomi sottovuoto.
E se tu la leggessi forse ti sentiresti più sola,
ogni volta che parto per questo mio viaggio sempre all’inizio
e sempre spezzato dal dolore di questo amore infinito e incompleto.
E se tu la leggessi per, finalmente, sentire quanto ti amo ,
quanto vorrei averti vicina in ogni battito,
in ogni scelta, in ogni avventura segreta e in ogni piccolo respiro.
Quando tossico per il troppo fumo o per la troppa rabbia
per questa vita mia disperata e maldestra.
E se tu la leggessi
e capissi davvero quanto
si ricopre di nebbia questa ricerca di me stessa.
La pace del mio cuore, l’ironia delle mie ginocchia cingolanti.
E se tu la leggessi e capissi
quante volte tra te
e la mia vita
ho scelto te.
Fra la distanza e la prossimità
ho scelto te,
fra il certo e l’incerto
ho scelto te,
tra la pace e il dolore ho scelto te.
Tra il silenzio e le urla,
la gioia e l’angoscia,
il respiro e l’apnea,
ho scelto te.


Marzo 2009 Via Quasimodo, 6 – S. Gregorio (Ct)

4 commenti:

Nicola ha detto...

Gran bella poesia, malinconica fino alla commozione.. A me ha fatto quest'effetto sopratutto perchè l'ho letta in Aphorism dove alla fine della poesia un'annotazione in più la rende speciale.
ciao

kappa ha detto...

allora perchè non aggiungerla?

Nicola ha detto...

appunto..ma è meglio se l'aggiungi tu

kappa ha detto...

beh, certo!